Gaudì a Torino: la Casa dell’obelisco di Jaretti e Luzi

Nel 2018 è uscito questo libro di Davide Rolfo e Maria Luisa Barelli su un notevole palazzo torinese:

Il testo contiene una quarantina di mie fotografie commissionate dagli autori appositamente per la pubblicazione, ed è particolarmente interessante: lega il valore dell’edificio in sé sul piano formale allo sviluppo della città dell’epoca, allo spirito degli architetti, alle tecniche e ai materiali usati fino ad arrivare alle ditte artigiane che li producevano e li mettevano in opera, in strettissimo legame con i progettisti.

Gli architetti Jaretti e Luzi hanno lavorato in coppia per un ventennio contraddistinguendosi per la vulcanicità delle soluzioni adottate e per uno spirito di ricerca inesauribile. La Casa dell’Obelisco, realizzata tra il 1954 e il 1959, fa parte di una stagione architettonica felice per Torino, contrassegnata da realizzazioni eleganti, originali e di forte impatto formale, etichettate come neoliberty e che includevano le opere con cui si misero in luce Roberto Gabetti e Aimaro Isola.

da Wikipedia:

La Casa dell’Obelisco è un’architettura che ha costituito una sorta di provocazione rispetto al contesto architettonico torinese dell’epoca, con un notevole ritorno in termini di immagine per gli autori del progetto e l’Impresa Manolino, la ditta costruttrice che lo ha commissionato e realizzato tra il 1954 e il 1959.

Progettata da Sergio Jaretti Sodano ed Elio Luzi nel 1954, aderisce perfettamente a quella corrente di architettura neoliberty, che si era manifestata a Torino con le prime opere di Roberto Gabetti e Aimaro Isola. L’edificio residenziale è caratterizzato dai prospetti curvilinei delle facciate, marcatamente scanditi da rilievi orizzontali sovrapposti. Questo presenta una sua particolare armonia delle forme e richiama le morfologie moderniste di Gaudì (vedi Casa Milà) ma con qualche accenno riconducibile a Frank Lloyd Wright, in particolare i pilotis del Johnson Wax Building del 1936-39. Nonostante le sinuosità dei prospetti esterni, l’edificio si basa su una planimetria variegata ma regolare, sviluppata su cinque piani fuori terra da tre unità abitative ciascuno (alcuni su due livelli) ma con le pareti interne assolutamente rettilinee.

 

La Casa dell’obelisco:
Tra le altre mie immagini a corredo del libro, relative ad altre opere degli architetti o ad edifici da cui hanno tratto ispirazione

 

L’architetto Elio luzi è scoparso nel 2006, Sergio Jaretti Sodano nel 2017.

La Casa dell’Obelisco ha subito un restauro nel 2018/19, in gran parte filologico.

 

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